Brevi
note
Il diopside è un comune pirosseno che si presenta in granuli, come componente di rocce, o in gruppi cristallizzati di grande interesse estetico. Nelle rodingiti dell’alta Val Torreggio il diopside forma prismi piuttosto appiattiti, ricchi di faccette addizionali, verdi o grigioverdi, anche limpidi e lucenti, lunghi fino a 2 cm; nei calcefiri del Tremogge prismi a terminazione acuta di colore verde chiaro, trasparenti, fino a 12 mm. In Val Sissone, all’altezza del ripiano di quota 1992 m, è stato rinvenuto un masso attraversato da una vena centimetrica di diopside azzurro turchese finemente granulare, contenente vanadio di probabile origine organica. Nella stessa zona affiorano lenti che racchiudono grandi e ben definiti cristalli verde salvia, che erano denominati “uralite”, in quanto si riteneva che fossero pseudomorfosi di anfibolo su pirosseno. L’”uralite” della Valmalenco è in realtà diopside ferrifero. Anche la cosiddetta “fassaite”, che forma cristalli verdi o giallo polenta di abito caratteristico, è classificabile come dopside alluminifero. In una vena di rodingite associata ad amianto della cava del Castellaccio di Chiesa sono stati rinvenuti magnifici campioni di diopside manganesifero in cristalli violacei piatti e tendenzialmente lenticolari, vitrei, a volte con terminazioni limpide rosso brune, ed altri di diopside cobaltifero in ciuffi di aghi roseo violacei. Nitidi cristalli sono stati rinvenuti anche in Valle di Preda Rossa, in Val Bregaglia Italiana ed in Val Zebrù.