Note geologiche sul territorio della Provincia di Sondrio
Premessa
Geograficamente la provincia di Sondrio comprende il territorio, confinante con la Svizzera, che si stende fra la punta
nord del lago di Como il passo dell'Aprica, il Passo dello Stelvio e Livigno.
Il capoluogo, Sondrio dista 124 km da Milano. Una linea ferroviaria collega Milano con Colico (coincidenza per Chiavenna)
Sondrio e Tirano (dove la Ferrovia del Bernina prosegue per Pontresina, S. Moritz e Coira in Svizzera).
Le località dell'alta Valchiavenna sono raggiungibili con servizio di pullman da Chiavenna; la Val Gerola da Morbegno,
la Val Masino da Morbegno e Ardenno; la Valmalenco da Sondrio e l'Alta Valle da Tirano. Il territorio è ben conosciuto
per le possibilità di splendide escursioni ed ascensioni in montagna, solo per citarne alcune: dalla salita al
Pizzo Stella in Valchiavenna, alle splendide pareti di roccia delle Val Masino, alle ascensioni su ghiaccio dei gruppi
Disgrazia, Bernina, Ortles Cevedale, Cima Piazzi. Anche le località sciistiche di Bormio e S. Caterina Valfurva
(che hanno ospitato i Campionati del Mondo di sci alpino del 1985 e li ospiteranno nuovamente nel 2005), Livigno,
Isolaccia, Aprica, Teglio, Chiesa Valmalenco, Caspoggio, Val Gerola e Madesimo sono rinomate per le loro belle piste.
Al di là di queste ben note possibilità esistono però degli aspetti geologici ancora poco conosciuti
che sono di particolare richiamo a livello nazionale e internazionale: infatti le caratteristiche del
territorio alpino, più avanti descritte, hanno consentito la formazione di oltre 400 specie di minerali alcuni dei quali
a tutt'oggi unici al mondo (sigismundite) o trovati per la prima volta nella nostra provincia
(artinite, brugnatellite, chiavennite) I cristalli di demantoide (varietà verde dell'andradite), trovati in Valmalenco,
sono fra i più belli al mondo e talvolta lavorabili come gemme preziose. La chiavennite è così denominata perchè è stata
scoperta per la prima volta in Val Chiavenna. In Valmalenco sono stati trovati diversi minerali rari; fra essi la lindsleyite,
la redledgeite, la lizardite cristallizzata, l'helvite, l'ekanite, la calzirtite ( cristalli fra i più belli al mondo).
Non deve meravigliare dunque il fatto che alcuni dei minerali citati siano presenti nei più qualificati musei
di mineralogia italiani ed esteri.. La storia dei nostri minerali è fra le più affascinanti che si possano descrivere,
leggerla dà una sensazione di eventi di tale grandezza e paura da indurre l'uomo a guardare la natura con profondo
senso di umiltà e rispetto.
L’evoluzione della catena alpina in tutti i suoi aspetti si inquadra nella teoria della "Tettonica delle Placche". Elaborata nella seconda metà del nostro secolo come evoluzione della teoria della "Deriva dei Continenti", essa prevede che la superficie terrestre sia suddivisa in una dozzina di placche litosferiche principali, più moltissime altre minori. Le placche (dette anche "zolle") sono calotte sferiche composte, in senso verticale, dalla crosta terrestre (7-80 Km) e da una porzione di mantello superiore, per uno spessore totale di un centinaio di chilometri. Le placche più grandi sono dotate di un’estensione areale enorme, includendo interi continenti e oceani. Esse hanno un comportamento rigido al loro interno ma si possono muovere reciprocamente grazie a una relativa plasticità del sottostante mantello, rispetto al quale risultano svincolate. Le placche sono svincolate anche una rispetto all’altra, il che consente loro di muoversi reciprocamente o allontanandosi o avvicinandosi o scorrendo lateralmente. Le interazioni tra i bordi delle placche provocate da questi movimenti danno origine a tutti i fenomeni geologici, sia a grande che a piccola scala; uno degli effetti geologici più vistosi è la formazione delle grandi catene montuose, come il sistema Alpino-Himalaiano oppure il sistema Montagne Rocciose-Ande. Il settore alpino dove giace la provincia di Sondrio è un minuscolo segmento di un sistema montuoso che si estende dal Nord Africa fino alla penisola Indocinese, ma è uno dei settori più interessanti.
Nasce la Catena Alpina.- L’origine delle Alpi risale a tempi assai remoti, e la loro evoluzione può essere così schematizzata:
-nel Carbonifero Sup. (300 milioni di anni) tutte le terre emerse sono riunite in un unico supercontinente chiamato Pangea.
-nel Triassico (245 milioni di anni) si assiste a un assottigliamento della porzione centrale del supercontinente che viene ricoperta da un mare poco profondo. Si formano in questa fase le rocce calcaree e dolomitiche presenti nel nostro territorio: nel Bormiese (per esempio, Cresta di Reit), in Val Malenco (Pizzo Scalino, Pizzo Tremogge e Cima di Vazzeda), in Val San Giacomo (Andossi e Pian dei Cavalli) e lungo il crinale orobico.
-nel Giurassico (200-150 milioni di anni), all’interno del supercontinente si formano enormi fratture dirette in senso est-ovest, in conseguenza delle quali le placche paleoeuropea e paleoafricana si dividono e si allontanano: si forma il paleo-oceano noto con il nome di Tetide.
-alla fine del Giurassico (130 milioni di anni) muta il senso di movimento e le placche europea e africana tornano ad avvicinarsi fino a entrare in collisione. E’ in questo momento che inizia il processo di formazione della catena alpina; essa rappresenta il prototipo delle catene collisionali. Durante la collisione, i margini continentali europeo e africano sono stati suddivisi in numerose "scaglie", separate da superfici di movimento. Il protrarsi delle spinte orizzontali ha accavallato le une sulle altre queste scaglie, dando origine alle falde di ricoprimento, cioè a corpi tabulari di rocce varie, spessi al massimo qualche chilometro ma dotati di grande estensione areale (anche qualche centinaio di kmq). Le falde di ricoprimento costituiscono l’ossatura dell’edificio alpino; quelle formate da scaglie della placca paleo-africana sono dette falde Austroalpine, mentre quelle costituite da scaglie della placca paleo-europea sono le falde Pennidiche. Anche alcuni brandelli di quello che era stato il fondale dell’oceano Tetide sono stati "pizzicati" tra le falde, e formano ora le cosiddette ofioliti; esse sono composte da serpentiniti (rocce appartenute al mantello superiore) e da basalti sottomarini e sedimenti oceanici. (vedi "Carta tettonica della Provincia di Sondrio")
Successivamente alla loro formazione e sovrapposizione, le falde sono state trascinate a varie profondità, alcune fino a parecchie decine di chilometri all’interno della crosta terrestre, dove hanno subito complesse trasformazioni mineralogiche e strutturali, per effetto dell’aumento di temperatura e pressione. Tutte queste trasformazioni vanno sotto il nome di metamorfismo. Nelle fasi finali dell’orogenesi, masse magmatiche piccole e grandi, provenienti dal mantello, si sono intruse all’interno della catena già formata, squarciando le falde di ricoprimento e provocandovi vistosi fenomeni di metamorfismo di contatto. La Valtellina ospita una delle due più importanti masse intrusive alpine, il plutone di Val Màsino-Bregaglia. La seconda, il plutone dell’Adamello, affiora immediatamente a est del nostro territorio.