
I minerali dell’alta Valtellina
La mineralogia dell'Alta Valtellina, territorio compreso tra Sondalo, inclusi i paesi limitrofi, e l'area che da Bormio si sviluppa sino al passo dello Stelvio e alle cime circostanti, è contraddistinta da un'articolata diversificazione delle specie rinvenibili, dovuta dall'altrettanto eterogeneità geomorfologica delle zone in questione. In questa porzione della Valtellina la roccia varia significativamente sia rispetto ai due versanti - quello orobico e quello retico - sia procedendo verso Nord-Est, passando dai metagranitoidi e ortogneiss della Piatta Granda, celebre per i suoi quarzi a scettro e gli ossidi di titatnio, alle pegmatiti granitiche dell'adiacente vallata del Dombastone e del versante retico opposto, caratterizzati da splendidi cristalli di dravite, elbaite, almandino e minerali accessori molto interessanti quali lo zircone e l'uraninite. A queste vanno aggiunte le rocce carbonatiche e i gessi, maggiormente presenti nella zona dell'Alta Valle, più precisamente del Gran Zebrù, dove è possibile imbattersi in splendidi cristalli di fluorite, calcite, nonché epidoti, grossularia, vesuvianite, scolecite e gismondina.
Infine, è doveroso citare i giacimenti metalliferi che, sopra Sondalo, presso la località di Stabiello, affiorano presentando elaborate mineralizzazioni di arsenico, antimonio, rame, ferro e zolfo: tra le specie più rilevanti, oltre all'arsenico nativo e al realgar, abbiamo microcristalli di notevole rarità e complessità chimica, tra i quali spiccano la kermisite, la schafarzikite e la berthierite.

Kermesite con cristalli fina a 1 cm proveniente dall'Alpe Stabiello, Sondalo. Ex collezione F. Bedognè e ora Museo Mineralogico di Lanzada.

Arsenico natico di 13 cm proveniente dall'Alpe Stabiello, Sondalo. Ex collezione Pietro Sigismun.